Ristrutturazione o Restyling

Quante volte ci troviamo in casa e guardandoci intorno non siamo soddisfatti di quello che vediamo?

Abbiamo ben chiaro che ci sono dei lavori da fare, ma non sappiamo effettivamente cosa; la maggior parte delle volte il problema è la vetustà!

“Il bagno è vecchio”, “i pavimenti sono da rifare”, “vorrei cambiare lo stile della mia casa”, queste sono le richieste che mi vengono poste più frequentemente.

Il fatto che qualcosa sia “vecchio” è di per se un problema, se poi si aggiunge una mancanza di confort è ancora peggio e il fattore estetico passa quasi in secondo piano.

Altre volte invece, quello che cerchiamo è solo voglia di cambiamento.

Allora come facciamo a sapere quando è necessaria una ristrutturazione totale o quando basta una “rinfrescata” degli ambienti?

Vediamo quali sono le differenze tra i due tipi di intervento.

Il restyling, il cui significato non è altro che rinnovamento, sostanzialmente è una rivisitazione, senza uno stravolgimento consistente dello stato originario.

Può essere attuato quando le condizioni generali dell’abitazione lo consentono, per dare un limite temporale possiamo definire un appartamento che è stato costruito o ristrutturato da 10-15 anni.

Ma come funziona un restyling?

Gli interventi da eseguirsi possono riguardare solo alcuni locali o anche l’intero alloggio e solitamente si rinnova anche l’arredamento.

Per prima cosa si può intervenire sulle pareti con delle tinteggiature studiate ad hoc e magari qualche inserto in carta da parati.

Inoltre è possibile “cambiare” i pavimenti posandone uno nuovo in sovrapposizione a quello esistente, sostituendo così anche le porte interne ed i battiscopa.

E’ anche possibile scegliere un pavimento flottante (ovvero non incollato), se vogliamo rendere l’intervento reversibile o se vogliamo limitare i costi, ad esempio utilizzando un pavimento in laminato.

Questi interventi rientrano nella manutenzione ordinaria e possono essere eseguiti anche in economia. In generale sono interventi che non necessitano di un titolo abilitativo perché riguardano le sole finiture, dall’altra parte però c’è da dire che questo tipo di interventi non rientra nei bonus per le detrazioni fiscali.

Se invece l’alloggio è molto datato e gli impianti non sono più a norma, è bene considerare una ristrutturazione totale.

In questo caso sono previste delle demolizioni importanti, e magari viene cambiata anche la distribuzione dell’alloggio e si interviene con il rifacimento dell’impianto idraulico, elettrico e di riscaldamento oltre che su tutte le finiture.

Va considerato, che mente un restyling può avere un costo contenuto, in una ristrutturazione la spesa complessiva è molto più alta.

In un bagno è possibile fare un restyling o devo per forza ristrutturarlo?

Questa è una domanda che mi viene posta spesso, il mio parere in merito è che se il bagno è stato fatto da meno di 15 anni, e lo stile non ci piace più si può pensare di coprire i vecchi rivestimenti con una resina (ma mai con altre piastrelle!) e cambiare mobili e sanitari.

Se invece il bagno ha più di 15 anni, le possibilità di rotture o perdite aumentano per cui consiglio di rimuovere i vecchi impianti e di rifarlo completamente.

Riassumiamo i punti fondamentali.

In quali casi è bene optare per un restyling?

  • Quando il budget è ridotto;
  • C’è la voglia di cambiare l’aspetto della casa intervenendo solo su finiture ed arredo;
  • Possono essere piccoli interventi da eseguirsi anche scaglionati nel tempo;
  • Posso utilizzarlo per immobili da concedere in locazione;
  • È un intervento reversibile.

Quando invece è meglio una ristrutturazione?

  • Quando l’immobile è molto datato;
  • Se gli impianti sono fuori norma;
  • E’ un investimento più importante ma definitivo.

In entrambi i casi è bene affidarsi ad un architetto che ti può consigliare su quali siano gli interventi necessari studiando il progetto più adatto alle tue esigenze.